Festa di Sant’Antonio del fuoco

Il 15 gennaio alle ore 17:00  su piattaforma zoom si e’ svolta la conversazione di Sergio Sassu dal titolo

SOCIETA’ E LINGUA NEI   RITUALI ANCESTRALI DELLA FESTA DI SANT’ANTONIO DEL FUOCO (S.Antoni de su foguIN SARDEGNA.

Il 16/17 gennaio Cagliari e numerosi comuni sardi celebrano, in chiesa e in spazi aperti, la ricorrenza sacra di Sant’Antonio Abate (Sant’Antoni de su fogu). Negli spazi aperti viene adottato un cerimoniale di augurio delle produzioni per il nuovo anno, intorno alla simbologia del fuoco.

Nel trasferimento da Cagliari ad altri comuni, il rituale, da connotati iniziali di cerimonia prevalentemente cristiana, si trasforma in un rituale (ritu) agropastorale ricco di sensazioni che richiamano socialità ancestrali anteriori all’età cristiana.

La più importante festa popolare del mondo agropastorale si svolge intorno a sa  Tuva (tuwa) o a una grande catasta di frasche e legna accesa (is foghidones,   fogulone, fogarone), adottando un cerimoniale  e un linguaggio ancora oggi arcano costituito dall’insieme di offerte sacre, preghiere di augurio per il futuro raccolto,  danze e maschere propiziatrici, organizzazione di banchetti, con un linguaggio definibile pre cristiano arcano.

LA RICERCA

Nella video conferenza sono stati  esposti i risultati di una ricerca di storia economica associata all’antropologia culturale, riguardanti la verifica di una ipotesi di somiglianza della festa dedicata a Sant’Antonio Abate, con la festa de “S’ Akittu”  di inizio anno proveniente dalla cultura dell’area geografica  della mezza luna fertile, in particolare dalla città di Mari (Siria), ma estesa in diverse epoche   a città piccole e grandi della Mesopotamia centrale e inferiore (Ashur, Ninhive, Ur, Babilonia) etc..

“S’Akittu” inizio dell’anno in lingua accadica, (ma anche nella lingua italiana corrente come  acchito sinonimo di inizio), si svolgeva durante l’equinozio di primavera, sotto il segno della costellazione del toro (aru) e terminava nel solstizio d’estate nella costellazione del cancro (alluttu) nel mese di giugno.

Nella  festa  si svolgevano, per 12 giorni,  cerimoniali simili a quelli dei giorni nostri.

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